"Scale Cromatiche" ed il "Testamento"

04 Jan 2022 - MDA DS

Ho finalmente il piacere di presentare la seguente raccolta: Scale Cromatiche, più che mai frutto di lacrime e sudore.

Si tratta di una di quelle raccolte che pesano come un macigno, metaforicamente, sull’autore.
Il necessario paragone che sento di dover fare, infatti, è direttamente con i miei esordi in “Gente che Grida Piano”, composta a occhio e croce tra 3 e 6 anni fa:
Se da un lato riguardando oggi quegli scritti arrossisco trovando tutta quella immaturità e verginità stilistica, dall’altro riconosco alcuni tratti che non sono mai spariti del tutto e che, distillati, definiscono ancora parte dell’essenza della mia poetica.
Ieri come oggi, in questa nuova raccolta, trovo la stessa malinconia irresistibile che fa a pugni con la violenza e la carica sessuale, la prima meno incontrollabile e la seconda meno timida di una volta.
Al contempo trovo una rinnovata attenzione metrica che nel mio lungo periodo di sperimentazione era venuta meno o era stata radicalmente ripensata.

Un equilibrio, stilistico ed emotivo, più precario ma saldo che mai è ciò che caratterizza questa raccolta; Un equilibrio imperniato su questi anni di approfondimento teorico e pratico, che hanno certamente cambiato (e spero in meglio!) il mio fare poesia, ma non la mia poetica in toto.
Quella che sento è una rinnovata espressività, figlia della sperimentazione e dello studio di grandi classici, che oggi più che mai mi serve per mettere su carta e vivere quella scazzottata di pulsioni che mi inebriano, in questo periodo per me di mutamenti, grandi e piccoli, lenti o repentini, mai veramente casuali ma neppure pienamente sotto controllo: cambiamenti che sono causa e fine di questi scritti, i veri protagonisti di questa raccolta.
Per questo motivo in indice è presente una cronologia dei pezzi qui contenuti: Non tanto perché ci si possa ricostruire qualcosa, credo sarebbe una operazione senza troppo senso, piuttosto perché quel qualcosa si possa avere il senso di rimetterlo in scena ogni volta, sempre nuovo, e magari addirittura di riviverlo.

Allo stesso tempo, aggiunto di fretta e furia, all’ultimo, a questo update c’è una sorta di appendice all’opera, cui però ho voluto dare dignità propria, perché a mio parere particolarmente bella e straordinaria, direi importante.
Uno scritto misto di prosa e poesia, che inoltre passa attraverso tanti modi di versificare, ma entro lo stesso arco narrativo, che per me ha un significato particolarmente ingombrante, ma che in generale reputo una delle cose migliori che abbia mai scritto.

I due scritti in questione sono chiaramente connessi, tanto nello spirito quanto nello stile quanto nella “trama”, se così si può definire.
Rapresentano forse la nascita e morte di qualcosa, di un modo e di uno stile, quindi una breve vita schiacciata su se stessa nel completo ossequio del tempo, ma nella dissacrazione dei tempi.

Buona lettura.